Politica

A Giorgio

Ricordare Giorgio Scaramellini richiama alla memoria, inevitabilmente, l’epoca in cui ha svolto il suo servizio civile e politico, i rapporti con il suo tempo, le influenze subite. 

Erano gli anni di quel turbolento ma ricco e creativo trentennio, dalla metà degli anni cinquanta alla metà degli anni ottanta, in cui la Democrazia Cristiana, nel Paese ma soprattutto in provincia, interpretava e gestiva la governabilità, intesa non come mito, ma come sforzo per raccogliere il maggior consenso popolare possibile, non contro ma dentro il quadro istituzionale dei partiti del tempo. 

Consenso, che in provincia è stato sempre maggioritario.

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Memoria del Futuro.

È in pieno svolgimento, con tempi e modalità da pandemia, il festival della “Dottrina Sociale della Chiesa 2020” che ha per tema “Memoria del Futuro” e che si svolge contemporaneamente in 10 città italiane tra cui Sondrio. 

Sono incontri ed eventi su etica, economia e cultura per ricordare che siamo parte di una storia, per recuperare l’originale ispirazione al bene, guardare oltre verso una meta che aiuti a illuminare il cammino in un presente sempre più ricco di attenzioni, azioni, cura e concretezza.

Fare memoria del futuro significa voler restituire una corretta idea di sviluppo, liberare da ruoli egoistici e corporativi, restituire una visione d’insieme per rendere possibile il perseguimento di un Bene Comune.

Romilda Del Pra, la donna della Val Codera.

Romilda ha appena passato i 20 anni quando inizia la seconda guerra mondiale.  È cresciuta in una famiglia povera e numerosa ascoltando i racconti di quelle madri che i figli li avevano persi in quella guerra e ora temono per quelli nati dopo. Inizia da bambina a lavorare nei campi, sui monti, a portare la gerla, a svolgere lavori pesanti “da maschi”. Ama leggere, è innamorata della natura della sua valle, vorrebbe tanto studiare ma non può permetterselo. Negli anni, però, con tenacia, orgoglio, tante letture, da autodidatta, si forma una solida cultura che le permette di partecipare alla vita politica e sociale locale.

Giulio Spini, una storia nella storia.

Con numerosa partecipazione di pubblico, amici, estimatori e numerosi giovani, si è svolta recentemente a Morbegno la presentazione del volume dedicato a Giulio Spini. Edita dall’Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, di cui Spini fu tra i fondatori e per quindici anni presidente, la monografia tratta la molteplicità degli interessi e l’attività a tutto campo di questa personalità valtellinese di grande rilievo nella storia locale e non solo del Novecento.

"Giulio Spini. Un'instancabile umanistica passione"

In attesa della presentazione ufficiale che si terrà il 25 ottobre, alle ore 17.30, presso l'Auditorium S. Antonio di Morbegno, vogliamo regalarvi un'anticipazione, una breve sintesi, dei contenuti di questa appassionata ricerca. Vi invitiamo a leggere l'introduzione a cura della presidente dell'Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea Bianca Ceresara Declich .

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Giulio Chiarelli, il Sovversivo.

"Giulio Chiarelli, il Sovversivo", è questo il titolo della pubblicazione a firma di Pierluigi Zenoni che sarà presentata domani, mercoledì 25 settembre, alle ore 17.30, presso la Sala delle Acque del BIM. Nella narrazione tradizionale della sinistra antifascista - scrive Fausta Messa nell’introduzione - Chiarelli emerge quasi come una figura mitica per coraggio, coerenza e resistenza. Pierluigi Zenoni ne ripercorre invece la vicenda fondando il suo racconto nella linearità della storia, sfrondata da tentazione ideologica, attraverso un paziente lavoro di ricerca e documentazione archivistica svolto presso l’archivio di Stato di Sondrio e di Roma.  Nato da famiglia povera insediatasi a Chiavenna, Giulio Chiarelli (1906 - 1989) ebbe una vita segnata da vicissi

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