Per Vito

E' mancato un caro amico, un uomo con cui abbiamo condiviso valori e passioni civili, nutriti e coltivati dalla memoria storica. Era stato partigiano, Vito, e quell'esperienza, seppure breve, l'aveva segnato per sempre, rafforzando in lui lo spirito di libertà, la difesa dei diritti umani e civili, il rifiuto della guerra e della violenza, la fiducia nella democrazia e nel progresso. Durante l'esperienza nell'Ossola, nella Brigata guidata  da Alfredo Di Dio, aveva conosciuto con entusiasmo la prassi della democrazia e del confronto dialettico; in seguito, in Val Grosina, aveva patito per la mancanza di tale confronto, dovuta all'impostazione sostanzialmente militare della Resistenza in Alta Valle. Alla fine della Guerra di Liberazione, era stato alieno da ogni forma di vendetta, anzi, moralmente sdegnato nei confronti dei “giustizieri dell'ultima ora”. L'amicizia, coltivata assieme agli amatissimi fratelli durante la seconda guerra mondiale, verso due famiglie di profughi ebrei, aveva consolidato in lui lo spirito di solidarietà verso chi era perseguitato per motivi razziali e religiosi, tanto da farne la sua bandiera. Innumerevoli, infatti, le conferenze, le mostre, i corsi di aggiornamento sollecitati e finanziati da Vito sul tema del razzismo e del suo contrasto. L'impegno politico nelle file del Partito Comunista, ma sempre in un dialogo costruttivo con tutte le forze dell'arco costituzionale, si è infatti tradotto nella fiducia costante nella forza educativa della scuola e della cultura, di qui l'instancabile impegno per la trasmissione dei valori della sinistra progressista, attraverso la fondazione di due centri propulsori nella città di Sondrio: il Centro Rosselli (1962-1980) e L'Istituto sondriese per la Storia del movimento di Liberazione in Italia, ora ISSREC (1984). Intere generazioni di giovani hanno potuto usufruire di lezioni e manifestazioni culturali di alto livello, finanziate in maniera generosa e del tutto disinteressata da Vito, mosso dalla memoria della sua Resistenza e del suo Antifascismo. Il medesimo impegno etico, di rifiuto delle brutture della dittatura e della guerra, è stato profuso al servizio della bellezza della città, con il coronamento non del tutto facile, quando ormai era anziano, del sogno di recuperare un'area artigianale, degradata ma centrale, alla vita sociale e civile della sua Sondrio, quell'angolo a sinistra del Mallero che circonda la bella casa di Vito, dove uno splendido giardino d'inverno tutto innevato lo accompagna nell'ultimo viaggio.

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Sei andato via
Caro amico
Un ciao
Una lacrima 

Il giardino
Innevato
Tua gioia
Ti rallegra

Ci lasci bellezza
Forza e dignità

Memoria di
Partigiano

 

Fausta Messa